Tecnico

Seiko Kinetic: il movimento al quarzo ibrido/meccanico

Oggi voglio presentarVi qualcosa di diverso dal solito per quanto riguarda il mondo dell’orologeria. Ovvero un movimento che sta a cavallo tra meccanica ed elettronica, il tutto ad un prezzo davvero molto contenuto.

Quando si parla di innovazione elettronica non può che venire in mente Seiko come brand che per eccellenza ha innovato e innova con meccanismi di questo tipo, e non si può non nominare la casa giapponese per parlare della storia degli orologi al quarzo. Tra questi movimenti ce ne è sicuramente uno che è stato davvero poco fortunato ma che rappresenta qualcosa di molto interessante per noi appassionati, il movimento Seiko Kinetic di cui sono un possessore da quasi 20 anni ormai.

Lo sappiamo, il limite maggiore del quarzo è la necessità di sostituire dopo qualche anno la batteria che alimenta il movimento.

Seiko così attorno agli anni ’90 inventa un particolare meccanismo di ricarica degli orologi che ricorda il funzionamento automatico degli orologi meccanici con la presenza di una massa oscillante che però non agisce su di una molla, ma, tramite dei ruotismi moltiplicatori agisce su un minuscolo alternatore a magneti permanenti che, girando a velocità vicine ai 100.000 giri/min riesce a caricare un piccolo accumulatore al litio, che garantisce ad un classico movimento al quarzo, presente nell’orologio, il funzionamento potenziale all’infinito se usato ogni giorno. Se caricato completamente e non utilizzato invece la durata di un mese.

Interessa inoltre notare che il meccanismo può rallentare il moto delle lancette per risparmiare energia, quando questa si sta esaurendo, e di segnare con un pulsante ausiliario la carica residua. Ad un certo punto si esauriesce l’accumulatore se non viene utilizzato con tanta frequenza e quindi va sostituito l’’accumulatore che non mantiene più la carica.

Ovviamente non si può confondere questo movimento – ancora montato in tanti modelli Seiko low cost – con il celeberrimo SpringDrive che è invece un movimento totalmente meccanico. Lì infatti la parte elettronica entra in gioco solo sul controllo delle oscillazioni. Infatti il rotore di ricarica del movimento carica, oltre alla molla, anche un piccolo accumulatore con la funzione di alimentare proprio la sezione elettronica. Quest’ultima interviene solo sul controllo delle oscillazioni del bilanciere, regolandole a seconda della necessità, tramite due piccoli elettromagneti.

Tornando al Seiko Kinetic confrontiamo e guardiamolo di fronte ad un altro orologio con un movimento al quarzo molto semplice e povero: notate la differenza anche solo dal punto di vista estetico tra i due movimenti? Può piacere o non piacere ma non dobbiamo pensare solo a questi quarzi quando leggiamo che un orologio va al quarzo…

Ciao! Mi chiamo Pietro Pannone e sono un amante del mondo dell’orologeria. Ho cominciato, come tanti, guidato dalla voglia di fare e di comprare tanti segna tempo per poi arrivare oggi ad una consapevolezza personale di cosa voglio sul polso. Qualità, movimenti interessanti ma senza disdegnare i quarzi, brand con storia o anche micro brand che hanno voglia di rinnovare e innovare il mondo dell’orologeria. Questo sono io e spero che vogliate seguire i miei post e le mie condivisioni social su questo mondo che tanto amo! Da questa passione nasce quindi “Ghiera”, un piccolo magazine che vuole raccontare questo mondo.

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