Vertigo
Microbrand,  Recensioni

Vertigo Medusa: l’orologio che celebra il passato con la qualità del presente

Vertigo Watches nasce dalla passione di un imprenditore italiano che ama gli orologi. E già qui, senza andare oltre, ma non possiamo che essere orgogliosi di chi si cimenta in progetti come questi dando vita e anima ad un settore come questo.

Recitando ciò che viene riportato sul sito, Vertigo Watches nasce con la presunzione di produrre orologi dall’ elevato contenuto tecnico e da una gradevolezza estetica indiscutibile, che possano adattarsi alla muta di un sub o al blazer di un uomo di affari e che, soprattutto, non siano appannaggio di pochi, ma disponibili per tutti, perché crediamo nella democrazia della bellezza.

E non è solo una missione, è ciò che realmente e con i suoi modelli, sono riusciti a fare.

Spesso si parla di loro nel mondo dei microbrand e da quando ho avuto modo di avere il Vertigo Medusa tra le mani, e ho potuto toccare a Watches of Italy altre referenze del marchio, ho capito che la missione che si erano prefissati è stata raggiunta alla grande.

Il movimento scelto per questo orologio è il Seiko NH35 e molti di voi già storceranno il naso, ma per chi ha voglia di guardare oltre ai nostri confini nazionali, è bello sapere che il movimento è stato scelto dopo aver fatto un sondaggio all’interno di un gruppo di appassionati di orologi internazionali, dove era stato messo in gara con il Miyota 9093. Ed è proprio il movimento di casa Seiko ad aver vinto, essendo di fatto conosciuto in modo universale e quindi garantendo al progetto un respiro internazionale. Ricapitolando quindi abbiamo 24 rubini, 41 ore di riserva di carica, 21600 alternanze e il fermo dei secondi.

Quello che state vedendo è un prototipo e, è giusto sottolineare, che le versioni invece che verranno vendute su Kickstarter a partire dal 3 novembre, sono migliori. Partiamo dalla luce. Il luminova impiegato su sfere e quadrante nel caso del prototipo che state vedendo è un Japan Luminova, sul prodotto definitivo invece sarà usato uno Swiss Luminova più potente e persistente. E visto che io ero già soddisfatto della prova con la pasta giapponese, posso solo che attendere con ansia come sarà con quest’altra pasta il risultato. Le sfere a spada sono perfette per ricordare i diver di una volta, come alcune referenze di Rolex Submariner militari che oggi sono praticamente introvabili. Se posso trovare un appunto su queste mi sarebbe piaciuto vedere del contrasto sulle sfere anche perché, essendo la pasta presente anche sugli indici, c’è un effetto di monocromia tra lancette e sfere che non mi fa impazzire, sarebbe bastato avere un profilo diverso per le sfere per dare secondo me maggior carattere al quadrante, ma de gustibus…

La corona non ha il logo e questo per me sarebbe stato un piccolo difetto da sottolineare. Ma anche qui, non ha il logo solo per un difetto di comunicazione con la fabbrica che ha prodotti gli orologi. Nella versione definitiva ci sarà il logo sulla corona così come si può ammirare in tutti i prodotti Vertigo.

La confezione, che per me era già di altissimo livello, sarà ulteriormente migliorata, col marchio sulla contro scatola e probabilmente con la Medusa sulla faccia interna del cofanetto: una meraviglia.

La cassa e il bracciale sono in acciaio 316L con finali e clasp pieni, un bracciale che messo a confronto con quello del mio SKX è decisamente superiore sotto tutti gli aspetti e solo a livello estetico si possono paragonare per poi di fatto essere fatto meglio senza per questo diventare eccessivamente pesante.

Le misure sono sempre un punto difficile per tutti. Anche parlando con Andrea Crognale, il fondatore di Vertigo, mi ha ribadito che la scelta dei 41m di diametro voleva essere una via di mezzo tra chi vuole diver sempre più grandi e chi invece preferisce forme contenute. Grazie anche ad una distanza da ansa ad ansa di 48 e uno spessore di 14,8mm. Io ho un polso abbastanza minuto e devo dirvi che lo vedo benissimo sul mio polso. L’unica nota che posso sollevare su questo è che, riprendendo nelle fattezze e nel design, i diver di una volta, forse anche avere anche nelle misure quel ricordo non sarebbe stato male. Mi sarebbe piaciuto avere una versione da 39mm, sarebbe stato perfetto.

La corona a 120 scatti unidirezionale è ben salda, diversa dalle solite anche grazie ai numeri riportati in modo più minuto e discreto rispetto ai diver. Il vetro è in zaffiro con trattamento antiriflesso e il risultato finale devo dire che è molto soddisfacente.

La resistenza all’acqua è di 30 ATM grazie ad una corona ed un fondello a vite. Fondello che da solo vale tutto l’orologio. Infatti, il nome del modello è Medusa e si può ammirare una splendida lavorazione di un volto di medusa splendido. Non solo. Un’altra cosa che ho ammirato con piacere di tutto questo orologio è l’essere minimal e discreto. E se, è evidente, che un volto di medusa non è discreto, non trovate che sia infinitamente più bello un fondello dove non vengono riportate nuovamente tutte le indicazioni e le caratteristiche? In fondo se avete sul polso un orologio già conoscete movimento, vetro e quant’altro, non trovate?

I quadranti disponibili sono 3. Io vi ho mostrato la variante con quadrante nero, ma devo dire che sono tentato tantissimo dall’avere il verde o il rosso, che grazie alla colorazione degradé offre sfumature splendide a seconda della luce. Quadrante che riporta indici stampati e pochi altri dettagli, sposando la mentalità del less is more in modo unico. Si può ammirare a ore 12 il logo di Vertigo, anch’esso stampato, e sotto il nome del modello “Medusa” in rosso con riportato “automatico” e 300 metri.

Quanto sareste disposti a pagare un orologio così? Non so voi ma quando mi è stato detto che verrà venduto a 220 euro + ss su Kickstarter ho subito pensato che, restituito questo, ne vorrò uno in collezione perché è a mio parere un cosiddetto bestbuy per avere un diver figo in spiaggia senza troppi pensieri e fuori dai soliti schemi, non trovate?

Ciao! Mi chiamo Pietro Pannone e sono un amante del mondo dell’orologeria. Ho cominciato, come tanti, guidato dalla voglia di fare e di comprare tanti segna tempo per poi arrivare oggi ad una consapevolezza personale di cosa voglio sul polso. Qualità, movimenti interessanti ma senza disdegnare i quarzi, brand con storia o anche micro brand che hanno voglia di rinnovare e innovare il mondo dell’orologeria. Questo sono io e spero che vogliate seguire i miei post e le mie condivisioni social su questo mondo che tanto amo! Da questa passione nasce quindi “Ghiera”, un piccolo magazine che vuole raccontare questo mondo.

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