News,  Tecnico

A. Lange & Söhne apre le porte della sua manifattura a Ghiera

4 voli in 2 giorni per 6 testate giornalistiche, siti e blog che parlano di orologeria in Italia.

La meta è una delle culle di questa passione che rappresenta l’eccellenza dell’orologeria mondiale: Glashütte. Per chi non lo sapesse, se la Svizzera è considerata l’unica patria che produce ruote, ponti e platine in grado di far funzionare milioni di orologi nel mondo, inviterei ogni appassionato nel mondo di fare il viaggio intrapreso da noi.

Tra vie alberate e costellate dai classici colori autunnali, ecco che arriva la manifattura di A. Lange & Söhne. Diviso tra più edifici, ecco spuntare tutte le aziende che hanno costruito e dato importanza al Made in Germany nell’orologeria tanto importante da essere sottolineato con un Made in Glashütte.

A metà del XIX secolo, l’orologeria era in una fase di sviluppo in Sassonia, con orologi e cronometri da marina molto richiesti.

Era il 1843 e Ferdinand Adolph Lange, l’orologiaio di corte a Dresda, rispose alla chiamata, inviando al consigliere privato von Weissenbach un progetto dettagliato per una fabbrica di orologi da tasca in questa povera regione.

Il 14 maggio 1844 rimandò la sua proposta, dopo di che le cose iniziarono a muoversi molto rapidamente. Cinque giorni dopo il contratto tra Lange e lo stato della Sassonia fu firmato, ufficialmente il 31 maggio 1845.

Da lì la grandezza di Glashütte è cosa nota.

Durante la visita in manifattura ho avuto la possibilità di scoprire e vedere con i miei occhi l’idea romantica di orologeria che ha appassionato tante persone nel mondo, compreso piccoli segreti che hanno reso A. Lange & Söhne il miglior marchio di orologeria nel mondo.

Dettagli

Alcune informazioni interessanti che riguardano la produzione dell’azienda. Tutte le componenti sono realizzate con misure leggermente maggiori rispetto a quanto è dovuto. Il motivo? Ogni elemento viene ridotto a mano per garantire la qualità e la finitura che sarà poi ammirata dal vetro zaffiro presente sul fondello di ogni segnatempo.

11 sono le diverse tipologie di lavorazioni che vengono realizzate sui calibri di A. Lange & Söhne che rendono la visione del movimento uno spettacolo di ruotismi ed arte fusi per rendere e creare orologi incredibilmente diversi tra loro.

Per fare i movimenti di ogni segnatempo, esiste un reparto che ha come unico scopo realizzare gli strumenti che servono per assemblare il movimento. Incredibile da pensare ma esistono davvero piccoli strumenti che si possono vedere e trovare solo qui.

Incisioni

Avere un pezzo unico di un orologio di grande prestigio è ciò che più anela un appassionato e che fa schizzare alle stelle aste di ogni tipo per un viraggio o un quadrante che col tempo è diventato unico. Ecco A. Lange & Söhne rende unico ogni orologio con le finiture fatte a mano.

Gli intenditori di orologi sanno riconoscere un movimento A. Lange & Söhne a prima vista. Ogni componente è decorato con un tipo di finissage specifico, visibile o meno attraverso il fondello in vetro zaffiro. Per quanto piccolo possa essere, ogni pezzo deve rispettare rigorosi standard artigianali ed estetici.

Perché dico questo? Perché ci sono lavorazioni che non possono essere viste nemmeno dal fondello, va smontato l’orologio per osservare alcune lavorazioni fatte sul calibro. Una finezza che solo un eventuale orologiaio potrebbe ammirare ma anche qui: un calibro complesso ed articolato come quello di un Lange 1 è composto da 438 componenti (il L121.1) lo dareste mai in assistenza ad un orologiaio o lo inviereste nuovamente a casa madre? E quindi quelle rifiniture forse saranno sempre e solo viste da orologiai Lange e questo è incredibile per me, segno di vera cultura di eccellenza.

Sono necessari diversi mesi di pratica per eseguire alla perfezione una finitura lucida piana, mentre per la smussatura viene posta grande enfasi nel garantire che i bordi non solo siano smussati con lo stesso angolo, ma anche con la stessa larghezza.

Ogni orologio Lange, dal SAXONIA THIN, un semplice orologio a due lancette, alle grandi complicazioni con calendario perpetuo o tourbillon, è rifinito a mano.

Un tipo speciale di finitura è riservato al bilanciere: è inciso con il motivo floreale in stile Lange che rende unico ogni orologio Lange.

Ho avuto la fortuna di provare per qualche ora la difficoltà di questa attività, vi evito i risultati finali ma l’insegnante che ci ha mostrato nei dettagli cosa avremmo dovuto fare, era capace di parlare con noi in una lingua straniera e continuare a lavorare sul bilanciere come se nulla fosse. Il risultato? Eccellente.

Formazione

A. Lange & Söhne non è solo creazione ma anche formazione. Ogni anno infatti arrivano nuovi ragazzi che attraverso la scuola interna dell’azienda produce giovani e abili orologiai in grado di continuare la storia del marchio. Una scuola al termine della quale si ha già un contratto di assunzione, niente male anche perché questa è una delle sfide del marchio.

Avere sempre la possibilità di avere un numero adeguato di persone che si candidano e selezionare solo i migliori di questi che devono passare una serie di test di diverso tipo.

In conclusione

La visita in una manifattura come quella di A. Lange & Söhne andrebbe consigliata e permessa ad ogni appassionato di orologeria che permette di capire l’eccellenza e anche il costo di ogni modello. Costo che ovviamente non è per tutti ma la complessità di muovere una macchina, una azienda, con 600 orologiai che lavorano in condizioni perfette che sembrano quasi “finte” con vetrate giganti su panorami bucolici, con tranquillità e precisione, pulizia degna della miglior clinica privata di Dubai, ebbene tutto poi porta a prezzi importanti che conosciamo. E volutamente non ho citato i calibri, i mesi di lavoro per assemblare un tourbillon, la precisione di marcia di alcuni calibri che farebbero impallidire COSC e METAS, e la creatività nell’aver realizzato modelli unici eppure ora già classici come lo Zeitwerk.

La parte difficile sarà tornare poi coi piedi per terra, anzi, con il proprio polso e i propri orologi ma questa è sicuramente un’altra storia.

Ciao! Mi chiamo Pietro Pannone e sono un amante del mondo dell’orologeria. Ho cominciato, come tanti, guidato dalla voglia di fare e di comprare tanti segna tempo per poi arrivare oggi ad una consapevolezza personale di cosa voglio sul polso. Qualità, movimenti interessanti ma senza disdegnare i quarzi, brand con storia o anche micro brand che hanno voglia di rinnovare e innovare il mondo dell’orologeria. Questo sono io e spero che vogliate seguire i miei post e le mie condivisioni social su questo mondo che tanto amo! Da questa passione nasce quindi “Ghiera”, un piccolo magazine che vuole raccontare questo mondo.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *